
5° CONGRESSONAZIONALE ORALPLANT
TECNICHE IMPLANTARI EVOLUTE FAVORISCONO GRANDI POSSIBILITÀ TERAPEUTICHE
NELLE REGIONI OSSEE COMPLESSE

25 ANNI DI IMPLANTOLOGIADALLE GRANDI EMOZIONI
Sono stati per noi un onore ed un piacere averla avuta come ospite alle due giornate di alta formazione per il 5° Congresso Nazionale Oralplant, un meeting di aggiornamento e perfezionamento tecnico finalizzato all’innovazione della ricerca scientifica in campo implantologico.
Il focus di quest’anno si è concentrato sull’evoluzione delle tecniche implantari nelle regioni ossee complesse e, a corredo di questo tema, sono stati dedicati corsi e conferenze con importanti personalità del settore, che si sono alternate negli interventi esponendo le procedure innovative e l’efficacia dei risultati ottenuti nell’eccellenza dell’osteointegrazione e della protesizzazione estetica.
Uno spazio globale in un open space che ha attratto e incuriosito gli ospiti per il suo allestimento.
Un luogo espositivo con le ultime novità in implantologia ed una mostra multimediale, che ha tracciato le linee guida della metodica Oralplant con specifiche e dettagliate trattazioni delle tematiche.
I CORSI DI IMPLANTOLOGIA
Moderati dal professor Pietro Oscar Carli e dal dottor Claudio Di Chiara, nell’intensa giornata di lavoro preceduta da una dedicata a corsi intensivi, si sono avvicendati gli interventi degli esperti che hanno approfondito le tematiche del congresso. Attraverso le dimostrazioni dei risultati e l’analisi delle casistiche cliniche nel tempo, è emersa ed è stata comprovata «sul campo» l’efficacia e l’innovazione dei sistemi osteointegrati Oralplant.
Gli argomenti si sono alternati, da quelli più strettamente metodologici a quelli tecnici legati a materiali, procedure, sperimentazioni e finalizzazioni protesiche, fino alla conferma degli effetti benefici nella rigenerazione ossea anche in casi di riabilitazione estrema. La giornata si è conclusa con l’esposizione degli sviluppi e degli obiettivi che Oralplant intenderà perseguire nel prossimo futuro.
16 RELATORI D’ECCELLENZA PER IMPORTANTI GIORNATE DI FORMAZIONE
Gli interventi degli specialisti che hanno affrontato con passione, professionalità e analisi scientifica le tecniche implantologiche.
I Relatori hanno dimostrato l’efficacia delle membrane in titanio grazie alle loro proprietà ed il loro utilizzo simultaneo a quello degli impianti; da uno studio è emerso infatti un eccellente successo nella rigenerazione ossea con una sopravvivenza degli impianti che si avvicina al 100%. Se uno degli svantaggi delle membrane riassorbibili può essere rappresentato dallo spostamento dal difetto osseo, si è dimostrato che le membrane in titanio biocompatibile VBR mantenendo la loro forma originale chiudono perfettamente il difetto restando sempre in contatto con il tessuto osseo ed i risultati avuti hanno dimostrato la perfetta rigenerazione dell’osso autologo in 4 mesi.
Ha presentato i risultati raccolti su un gruppo di 13 professionisti Oralplant che hanno utilizzato 68 impianti Tuber-Plant S a livello molare. La casistica ha riportato il 94,12% di successo (64 impianti) e solo il 5,88% di insuccesso (4 impianti). Un’altra raccolta randomizzata, realizzata nell’aprile del 2016, ha invece riportato su un totale di 487 impianti utilizzati dal 2010 da 129 professionisti Oralplant, il 94,87% (462 impianti) di successo, il 2,46% (13 impianti) di insuccesso riconosciuto e il 2,67% (12 impianti) di insuccesso non motivato.
Ha trattato le superfici implantari TPSS spiegando come la rigenerazione ossea avvenga, diversamente dagli impianti esistenti oggi nel mercato, sia dalla superficie verso l’osso che dall’osso verso la superficie, riducendo significativamente i tempi di trattamento. Ha infine approfondito le diverse tipologie di azione sulla superficie, per via additiva o sottrattiva, dimostrando l’efficacia della particolare tecnica Oralplant che utilizza la sottrazione mediante micro-utensile per rendere la superficie rugosa in maniera omogenea con alto grado di purezza senza deposito di materiali estranei, denominata TPSS (Titanium Pull Spray Superficial).
Uno dei fattori chiave per il successo a lungo termine delle terapie implantari è la salute dei tessuti molli e duri, specificando però che l’attenzione all’igiene orale domestica e professionale non sempre è sufficiente a scongiurare i rischi di preimplantiti. Sono stati esposti i risultati ottenuti dagli studi comparativi sulle predisposizioni genetiche alle perimplantiti; in particolare uno screening attraverso la tecnica innovativa dell’Array CGH (Comparative Genomic Hybridization) permette di individuare immediatamente eventuali anomalie cromosomiche e di effettuare una diagnosi certa e precisa.
Ha affrontato il tema della stabilità (primaria e secondaria) dell’osteointegrazione nel tempo in rapporto alla superficie ossea e alla forma dell’impianto, specie quella conica soprattutto nei post-estrattivi, dimostrando che la stabilità che si ottiene durante il posizionamento dell’impianto è puramente meccanica ed è influenzata fondamentalmente dalle caratteristiche dell’osso, dalla forma dell’impianto e dalle capacità dell’operatore; per poter protesizzare un impianto l’osteointegrazione non è più un prerequisito, ma lo è la stabilità primaria.
Ha spiegato come l’impianto short sia diventato un impianto di supporto agli impianti convenzionali, sia nella zona superiore che inferiore dimostrando come gli errori nel posizionamento influiscano negativamente sul risultato e sulla persistenza dell’impianto. Ha dimostrato che da oltre 6 anni gli impianti sono stabili e non hanno riassorbimenti ossei, grazie agli impianti Short sono stati risolti casi clinici, fino a prima impossibili da realizzare con altre tipologie di impianti dentali.
Ha analizzato come le connessioni coniche siano migliorative rispetto a quelle ad esagono esterno, sia dal punto di vista biologico che biomeccanico. Negli impianti con connessioni BCCO, si possono osservare presenze ossee tra gli impianti anche a distanze molto ravvicinate tra di loro, addirittura fino al moncone. Attraverso l’utilizzo di una mascherina chirurgica ed una fresa di diametro standardizzato, si può agire a livello crestale e mantenere le distanze corrette per posizionare l’impianto e garantire il successo della protesi e della salute dei denti circostanti.
Ha valutato i benefici del carico immediato e di quello ritardato dimostrando come la soluzione ottimale sia quella di agire con un impianto Oral-kone BCCO ad alto rendimento biologico con Overdenture e dimostrando i fattori di successo della connessione conica: nessun micromovimento tra impianto e sovrastruttura, connessione a tenuta batterica tra impianto e sovrastruttura, platform switching, posizionamento subcrestale dell’impianto, microruvidità fino all’interfaccia impianto/pilastro.
Ha analizzato gli aspetti microbiologici, istologici e meccanici, con dimostrazioni sperimentali, delle diverse tipologie di connessione in commercio (avvitate, cementate, coniche), dimostrando come le ultime a cui appartiene la sistematica BCCO di Oralplant, siano in grado di resistere in maniera ottimale alle infiltrazioni batteriche, perché non generano microgap tra impianto e moncone. Nello studio in vitro su impianti con connessioni BCCO, si è valutato come il tourque utilizzato per la chiusura impiantomoncone, possa influenzare la presenza di batteri. I risultati ottimali si raggiungono con l’utilizzo di un torque di 40N.
Ha esposto i risultati di uno studio multicentrico effettuato in 14 anni, affermando che grazie al ridotto riassorbimento osseo perimplantare e all’elevatissima percentuale di sopravvivenza è possibile utilizzare sia la sistematica Tuber-Plant che la Bio-Plant per la riabilitazione implantare, la quale ha riportato infatti un successo del 97,53% (su 123 impianti considerati). Un altro studio ha dimostrato infine come gli impianti Koni-Plant con colletto crestale lucidato e colletto crestale microtrattato abbiano riportando la piena percentuale di successo (su 83 pazienti richiamati).
Ha esposto il sistema Oralplant dei monconi Ti-CER e Ti-CER CE, che permette il trasferimento di posizione della connessione (esagonale per quanto riguarda i primi e conica per i secondi), e della base implantare durante la rilevazione dell’impronta ottica. Gli stessi monconi possono essere anche utilizzati come base per la cementazione dei manufatti personalizzati in ossido di zirconio. Il sistema è infine completato dal corpo di scansione che viene posizionato direttamente sul moncone ed utilizzato per il monitoraggio con telecamera.
Ha esposto la nuova componentistica CIR (Carico Immediato Ripetibile), composta da un transfer Op-sfil lean di impronta (scomponibile in tre pezzi e riutilizzabile), una vite di guarigione (che segue l’andamento dell’impianto), uno stop limit occlusale (per ogni singolo tipo di vite), un pilastro ed un estrattore per monconi (già trattato ed alzabile di 10 mm in altezza). Il Sistema Op-sfil è un noto brevetto di Oralplant già da molti anni.
Ha parlato nello specifico della manutenzione dello strumentario odontoiatrico per quanto riguarda le fasi di sterilizzazione e disinfezione, procedimento molto importante non solo per la tutela del paziente ma anche per la tutela degli addetti ai lavori, assistenti alla poltrona e odontoiatri. Ha approfondito le normative e le procedure da mantenere all’interno dello studio, per evitare il rischio di contaminazione da malattie infettive, rischio abbastanza alto all’interno degli studi, in quanto si utilizzano strumenti taglienti e che pungono. Per l’inserimento di impianti si utilizzano strumenti per l’implantologia ma non solo, si usano anche strumenti chirurgici per preparare la sede, tagliare i tessuti e suturare, con l’obiettivo di realizzare un buon lavoro estetico funzionale ma, prestando sempre attenzione al rischio di malattie per se stessi e per Od. Giovanni Giansoldati il paziente.
Ha esposto i diversi contenuti per lo sviluppo imprenditoriale dello studio dentistico, affermando l’importanza della gestione del team nelle varie aree. Ha affrontato l’argomento “il potere delle azioni”, cioè il potere di mettersi in gioco e di poter influenzare, o governare in alcuni casi, un risultato per far si che quel risultato sia responsabile e in qualche maniera portato a casa. Ha interaggito con il gruppo, rispondendo alle loro domande “come posso?”, avere un risultato diverso, come posso fare meglio il mio lavoro, come posso ottenere quello che gia magari ottengo oggi ma con più semplicità e con più serenità. Porsi una domanda, una domanda molto semplice che ci sposta l’attenzione, come posso fare ad ottenere questa cosa?
Ha esposto i diversi strumenti per la comunicazione e la gestione all’interno dello studio. Relazionare in maniera diversa, per comunicare tra persone dello stesso Staff e migliorare la comunicazione con i Pazienti, ottimizzando sia le tempistiche che i risultati. Ha unito una parte pratica ad una teorica facendo comunicare i partecipanti tra loro, mettendoli alla prova.
LA RICERCA HA CONFERMATO L'ALTA QUALITÀ ORALPLANT
SCM Studio Clinico Multicentrico Oralplant
Analisi e ricerca a conferma del trattamento implantare sono alla base degli studi comparativi SCM Oralplant; i risultati ottenuti messi a confronto costituiscono un importante parametro scientifico per l’Implantologo.
Gli Studi Clinici Multicentrici Oralplant SCM-01/01 e SCM-01/10 hanno visto coinvolti, ad oggi, 30 professionisti che, attraverso l’utilizzo degli impianti Bio-Plant, Tuber-Plant, Koni-Plant e Koni- Plant M, hanno potuto monitorare e valutare con protocolli clinici la sopravvivenza degli impianti protesizzati step by step. Controlli periodici su pazienti coinvolti e debitamente informati, hanno permesso inoltre di stilare una relazione finale a 14 anni di follow-up mediante la ricerca SCM-01/01 evidenziando un successo del 97,53% su 78 impianti Bio-Plant e Tuber-Plant utilizzati, con una media di riassorbimento osseo non superiore a 1,09 mm per il tipo Bio-Plant e non superiore a 0,58 mm per il tipo Tuber-Plant (vedi pubblicazione su Quintessenza Implantologia, 2012; 3:37-44) per lo studio a 10 anni. Ulteriori risultati positivi sono infine confermati anche dal nuovo Studio Clinico Multicentrico SCM-01/10 iniziato nel 2010, con impianti Koni-Plant, aventi colletto lucidato mediante lappatura- OP ed impianti Koni-Plant M aventi colletto microtrattato con lavorazioni circolari e «TPSSLight ». Quest’ultima ricerca ha come obiettivo la comparazione delle due tipologie di colletto e la sopravvivenza degli impianti che, ad oggi, è del 100% per i primi 124 impianti già posizionati.
STUDIO CLINICO MULTICENTRICO SCM-01/01 (a 14 anni)
A 14 anni dal carico funzionale degli impianti è stato possibile richiamare 49 pazienti provenienti dalla stessa coorte di studio per un totale di 81 impianti Bio-Plant e Tuber-Plant, per valutare radiograficamente il riassorbimento osseo perimplantare e la sopravvivenza degli impianti. È stato confermato un successo di sopravvivenza implantare del 97,53% ed un riassorbimento osseo medio di 0,86 millimetri.




STUDIO CLINICO MULTICENTRICO SCM-01/10 (a 4 e 5 anni)
A 4 e 5 anni dal carico funzionale degli impianti Koni-Plant e Koni-Plant M è stato possibile richiamare 83 pazienti provenienti dalla stessa coorte di studio per valutare i primi risultati delle percentuali di successo e sopravvivenza. È stato confermato un successo di sopravvivenza implantare del 100% ed un riassorbimento osseo medio di 0,72 millimetri su impianti Koni-Plant e di 1,08 millimetri su impianti Koni-Plant M.




SCR STUDIO CLINICO RANDOMIZZATO ORALPLANT
Impianti Tuber-Plant S e Tuber-Plant SC nei diametri 5.0 - 5.7 - 7.0 e lunghezza 2.5 - 3.5 - 4.5 - 5.0 - 6.0
Sono stati presentati i risultati ottenuti dalla nostra raccolta dati fornita dai nostri specialisti implantologi, che hanno apprezzato la soluzione con impianti Short ed Extra-Short, di lunghezza da 6 a 2,5 mm, anche in situazioni estreme e particolarmente complesse. Durante l’evento i risultati sono stati avvalorati da significativi poster esposti negli spazi congressuali che hanno messo in evidenza la peculiarità innovativa delle soluzioni.
Una speciale commissione capitanata dal Prof. Adriano Piattelli ne ha riconosciuto l’alto grado scientifico, premiando alcuni lavori con una particolare menzione ed il diploma di merito.
Ringraziamo per la importante partecipazione tutti i professionisti che hanno dato vita alla rassegna dei Posters Oralplant.
Bertazzo Dr. L.
Bottos Dr. C.
Candotto Dr. D.
Carosi Dr. G.
D’Aria Dr. G.
De Anna Dr. G.
Di Chiara Dr. C.
Fabris Dr. F.
Fanelli Dr. G.
Formentelli Dr. S.
Forte Dr. D.
Gabrielli Dr. M.
Lazzarato Dr. G.
Malvini Dr. M.
Mondani Dr. F.
Pisano Dr. L.
Pizzolato Dr. T.
Ravera Dr. L.
Zamuner Od. L.
Simionato Prof. F.